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Nell’ultimo Internet Festival ho partecipato ad una discussione molto interessante con degli esperti di sicurezza informatica in cui l’argomento era l’ingresso in campo dei cosidetti “oggetti intelligenti” e della loro connessione alla rete.
La mia estemporanea presenza era giustificata dal collocamento della discussione in ottica del ruolo dello stato e di responsabilità pubblica, argomenti di cui ho trattato nel mio libro “Equilibri Digitali“.
Desta particolare interesse l’adozione di una nuova legge sulla Privacy in Europa pensata per allargare le possibilità dei singoli cittadini di usufruire di un diritto esageratamente snobbato, quello del possesso dei propri dati appunto.
Analizzando i punti principali della proposta mi sembra interessante il divieto di utilizzo di indirizzari pubblici, anche se bisognerà capire come verrà impattato un mercato che le aziende di data brokering rimodulano dai tempi del postal-market.
Altra cosa interessante è l’obbligo di consentire agli utenti il diritto di cancellare i propri dati. Cancellazione vera, non come ora che la maggior parte dei servizi web effettua una disconnessione pubblica dei profili ma mantiene le informazioni degli utenti nei propri server.
Mi viene da pensare non soltanto ai grandi servizi tipo Facebook, Twitter, ecc.. ma anche ai piccoli siti web in cui ci registriamo quotidianamente. Chiunque abbia un’anagrafica di utenti dovrà pensare quanto meno di integrare dei servizi di opt-out e scrivere qualche riga di codice per effettuare cancellazioni sui database.
Alcune fonti:
Un interessante e lunghissimo approfondimento di Luca De Biase sul rapporto tra codice e Legge, guidato dalle idee di Lawrence Lessig. Per i veri appassionati dell’argomento.