tecnologia

Freelance con Gmail

Una serie di ottimi strumenti (che non conoscevo) presentati da Gianluca Diegoli al FreelanceCamp, utili per potenziare Gmail e farne un vero e proprio CRM online.

Interessante mi sembra proprio Attachments.me e la sua integrazione con Dropbox, che mi consentirebbe di snellire la pratica di allegati, chiavette USB, NAS e passaggi tra vari PC ogni volta che vado in giro.. 😉
Vabbè, non resta che provarli.

P.S. la pratica di consigliare senza testare non è una cosa che mi piace, solitamente non lo faccio, ma questa volta mi concedo uno strappo data l’attendibilità dell’autore. Poi se dovessero risultare tutti strumenti inutili sarò pronto a ritrattare.. 😉

tecnologia

La cavalcata degli IDN

L’apertura delle registrazioni IDN (Internationalized Domain Name) era fissata per le ore 14:00 dell’11 luglio. Cio’ vuol dire che, come si nota nell’immagine che segue, in quasi cento ore sono stati registrati oltre 11500 nomi a dominio con lettere accentate e caratteri non latini.

IDN-Registro.it-15lug2012Dall’orario di apertura si sono ottenuti i primi tre classificati: perché.it, registrato dopo appena 3 secondi (dopo altri 5 secondi esisteva già anche l’avverbio con l’accento errato “perchè”), il secondo più.it, seguito da casinò.it.

Ma quello che mi stupisce non è certamente la mole di registrazioni né l’analisi linguistica dei nomi di dominio scelti, quanto la solita squallida corsa all’accaparrarsi i domini principali da parte di società di registrazione e parcheggio domini tutt’altro che limpide.
Nelle rapide ricerche che ho fatto c’è soprattutto una società che spicca, tale Domain Service Ltd, poi leggendo questo articolo su WebNews.it trovo che la società ha sede a Gibilterra (e te pareva!), ma soprattutto che c’è un tale Cassinari che l’ha fatta ancora più bella.
Sembra che sia il VicePresidente di una associazione che si occupa “di organizzare e rappresentare le necessità dei Registrar/Maintainer associati innanzi ai Registro Italiano” e che invece di registrare i domini a nome della AssoTLD lo ha fatto a nome suo (ma tu pensa!).

C’è la concreta possibilità di riappropiarsi del dominio qualora sia comprovata la paternità di quel nome e/o marchio tramite una richiesta di opposizione al Registro Italiano dei domini .it, ma gli utenti non sempre lo sanno. Può succedere quindi che qualcuno, trovandosi in una situazione scomoda o male informato, ceda al compromesso e paghi. Un giochetto tipo le televendite di Wanna Marchi.

Morale della favola: un cittadino informato evita a speculatori online di fare business con le altrui ignoranze.

etica

«Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose»

Un articolo del direttore de La Stampa Mario Calabresi, nato dalle lucide riflessioni di Prandelli nella conferenza stampa post-sconfitta agli Europei. Che il giornalista espande e analizza.

Secondo Calabresi la continuità è un valore che dobbiamo tornare ad apprezzare. Saremo sempre capaci, da buoni italiani, di salvarci all’ultimo respiro. Di fare un miracolo un momento prima di affondare. Ma in quelle occasioni, nei momenti difficili, le occasioni di sbagliare si riducono. E ciò vuol dire che lo spazio per i giovani, naturalmente tendenti all’errore, si riduce. Perchè si preferirà puntare sempre sull’esperienza, sulla rinomata affidabilità, piuttosto che rischiare con giovani inesperti quando si è ad un passo dal risultato.

«Nel momento in cui saremo pronti a vincere, saremo anche pronti a rivincere, altrimenti resteremo sempre condannati a picchi seguiti da momenti bui». Dice il mister della Nazionale (n.d.r. che poi io da interista non posso che condividere. Dalla vittoria della Champions in poi non si vede l’ombra di un progetto).

Tornando all’articolo, ciò su cui il direttore Mario Calabresi si sofferma sul fatto che non si ha più pazienza con i giovani, che il «paese vecchio con idee vecchie» si veda proprio nella scarsa voglia di investire su idee nuove, energia, voglia di cambiamento. E quindi (e li mi ha conquistato) conclude con una citazione di Einstein tratta da un libricino di nome “Il mondo come io lo vedo”. Libri sul comodino - Prontuario Letterario

Uno di quei prontuari che ho sul comodino, pronto ad una lettura estemporanea, assieme a Seneca, Hitchens e Flaiano. Questa:

È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.

L’articolo de La Stampa si trova qui.

comunicazionetecnologia

Informarsi con la rete

Cresciuti sul web, noi pensiamo in modo differente. Per noi la capacità di trovare informazioni è elementare. [..] Sappiamo che troveremo l’informazione che cerchiamo su molte fonti, sappiamo come arrivarci, sappiamo come valutare la loro attendibilità. Abbiamo imparato ad accettare che troveremo molte risposte anziché una sola, e da queste possiamo dedurre la versione più probabile scartando quelle che ci sembrano meno credibili. Selezioniamo, filtriamo, ricordiamo e siamo disposti ad abbandonare le informazioni che abbiamo in favore di altre aggiornate e migliori, se ne troviamo.Illustrazione di Chiara Dattola

Piotr Czerski – Cresciuti con la rete

E’ uno spezzone di un articolo che tenta di definire una generazione, cosa che non ti riesce facilmente se non sei Douglas Coupland. L’articolo in questione l’ho letto sull’Internazionale tempo fa e condiviso meccanicamente sui social. Mi sembrava una bella sviolinata alla nostra generazione, scritta senza troppa distanza di tempo per poter essere obiettivi e soprattutto scritta da un quasi coetaneo (l’autore è nato nel 1981), che alla fine tende a esaltare se stesso parlando bene di noi tutti.
Rileggendolo ieri però mi sono reso conto di un divario culturale fra le Generazioni che l’autore ha centrato pienamente, e che avevo sottovalutato.

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