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L’apertura delle registrazioni IDN (Internationalized Domain Name) era fissata per le ore 14:00 dell’11 luglio. Cio’ vuol dire che, come si nota nell’immagine che segue, in quasi cento ore sono stati registrati oltre 11500 nomi a dominio con lettere accentate e caratteri non latini.
Dall’orario di apertura si sono ottenuti i primi tre classificati: perché.it, registrato dopo appena 3 secondi (dopo altri 5 secondi esisteva già anche l’avverbio con l’accento errato “perchè”), il secondo più.it, seguito da casinò.it.
Ma quello che mi stupisce non è certamente la mole di registrazioni né l’analisi linguistica dei nomi di dominio scelti, quanto la solita squallida corsa all’accaparrarsi i domini principali da parte di società di registrazione e parcheggio domini tutt’altro che limpide.
Nelle rapide ricerche che ho fatto c’è soprattutto una società che spicca, tale Domain Service Ltd, poi leggendo questo articolo su WebNews.it trovo che la società ha sede a Gibilterra (e te pareva!), ma soprattutto che c’è un tale Cassinari che l’ha fatta ancora più bella.
Sembra che sia il VicePresidente di una associazione che si occupa “di organizzare e rappresentare le necessità dei Registrar/Maintainer associati innanzi ai Registro Italiano” e che invece di registrare i domini a nome della AssoTLD lo ha fatto a nome suo (ma tu pensa!).
C’è la concreta possibilità di riappropiarsi del dominio qualora sia comprovata la paternità di quel nome e/o marchio tramite una richiesta di opposizione al Registro Italiano dei domini .it, ma gli utenti non sempre lo sanno. Può succedere quindi che qualcuno, trovandosi in una situazione scomoda o male informato, ceda al compromesso e paghi. Un giochetto tipo le televendite di Wanna Marchi.
Morale della favola: un cittadino informato evita a speculatori online di fare business con le altrui ignoranze.